Maratona di Roma 2010

L’esperienza della Maratona vissuta dalla sala radio e raccontata dal nostro Presidente

L’esperienza  che vivo ormai da qualche  anno nella sala radio  il giorno della maratona fa parte di quel bagaglio di esperienze di volontario che è difficile dimenticare. Questo perché  le emozioni e le sensazioni,  gli stati d’animo che esse provocano diventano poi parte  integrante del tuo essere  volontario.

 

Vivere la maratona dalla sala radio vuol dire percorrere  i 42 e rotti km insieme ai maratoneti attraverso gli occhi dei volontari  dislocati sul percorso;  anche loro hanno un numero quello della postazione assegnata,  anche loro partecipano alla gara, quella della prevenzione, dell’assistenza, dell’impegno che tutto, in quella striscia di territorio assegnato, assicuri il regolare passaggio dei partecipanti.

E’ mattina presto del 21 marzo e la città è in fermento, mentre mi reco sul posto sono in corso i preparativi finali per l’evento cittadino. Tra poco un esercito in calzoncini e maglietta si radunerà al via secondo la categoria. In sala radio gli operatori, i colleghi di Radio Non Solo sono già all’opera si controlla che tutti i collegamenti funzionino per garantire le comunicazioni;  si verifica la presenza degli operatori di protezione civile sul percorso, l’operatività dei posti medici avanzati che garantiranno l’assistenza sanitaria, le ambulanze nelle postazioni assegnate. E’ tutto pronto.

I contrattempi non mancano mai ma la capacità di lavorare in emergenza non ci impressiona.  Partita !!!!!!!

Il tempo è coperto ma non piove………scorrono i chilometri arrivano le prime segnalazioni  – è caduto un concorrente, niente di grave è già presso il PMA – si è perso un bimbo …il bimbo è stato ritrovato – Passano i chilometri,  la fatica si accumula nei concorrenti, i primi malesseri più o meno importanti,  i  crampi, la debolezza, il mal di stonaco, qualche caduta, le prime preoccupazioni; le radiocomunicazioni che si sovrappongono, i PMA cominciano a lavorare, le auto mediche e le ambulanze intervengono per le segnalazioni che destano preoccupazione………si cercano veloci risposte,  il responsabile sanitario della corsa tiene desta l’attenzione di tutti gli operatori radio……….l’attività di assistenza radio alla corsa diventa frenetica,  anche i telefoni fissi squillano, suonerie di cellulari che impazzano,  “pronto …….si aspetta un attimo, che postazione? Sintomi, che sintomi? Dimmi il numero di pettorale.  Postazione 000 ricevuto……è partita l’ambulanza sarà li in un minuto, La scopa a che chilometro sta?”

Dobbiamo renderci conto che si sta muovendo un esercito di circa 60.000 persone su un percorso circoscritto e segnalato di 42 chilometri.  Immaginiamo inoltre che dietro le transenne c’è un altro esercito quello degli spettatori che a volte indifferenti e non rispettosi dell’operato dei volontari e delle loro raccomandazioni vogliono “passare” per forza. Gli interventi sanitari spesso riguardano anche loro.

Le ore scorrono lentamente troppo lentamente quando si è in tensione, anche in sala radio c’è  “trance agonistica”  vorremmo  già che fosse tutto finito…..ma è ancora lunga,  tutti vogliono arrivare fino in fondo, misurarsi con i propri limiti e a volte il fato è in agguato………purtroppo……

Siamo oramai quasi allo scadere del tempo massimo della corsa, l’arrivo  già da un po’ sta reggendo l’onda d’urto di coloro che arrivano stremati, pronte le barelle, le sale massaggi, il  PMA, le soluzioni fisiologiche, le ambulanze. Finalmente anche le segnalazioni via radio cominciano a diradarsi ma l’attenzione sugli eventi resta alta, la macchina organizzativa dell’assistenza sta producendo lo sforzo finale.

I maratoneti oramai stanno avviandosi alle loro destinazioni qualcuno ancora cerca qualcuno gli operatori si prestano a tranquillizzare tutti e si cerca di  dare una risposta a tutti. E’ finita…..la tensione scema,  ma un velo di tristezza oggi resta ……insieme alla stanchezza. Poi il raduno finale, si rimette tutto a posto,  i saluti, domani si lavora.

Comunque c’è la consapevolezza di aver messo in campo tutta la nostra passione, impegno e spirito di squadra al servizio degli altri e per gli altri, di aver dato tutto ciò di cui eravamo capaci.

Un ringraziamento ai miei compagni di viaggio Andrea, Claudio, Fabrizio, Luciano Marco, Matteo, Paolo, e tutti gli altri con i quali condivido oramai da anni questa esperienza.

Infine, ultimi ma non ultimi, voglio ringraziare anche i miei volontari di Protezione  Civile e Sanitari in servizio sul percorso; alcuni non erano al meglio, ma hanno mantenuto, con molto sacrificio personale, l’impegno preso e reso al meglio come sempre!!!!        Grazie e bravi ragazzi!!!!!

Enzo Carlini  A.V.P.C. Praesidium